Dormire in vacanza
In vacanza, fermarsi a dormire in case private (bed and breakfast) o prendere un appartamentino se si ha famiglia (casa vacanza) spesso è preferibile, piuttosto che andare nel tradizionale hotel dove il rapporto è a volte freddo e impersonale. E’ un’usanza ormai in voga da tempo, nata in Gran Bretagna e a cui molti italiani hanno aderito, soprattutto in tempo di crisi qual è quello presente. Ma sull’argomento la Federalberghi è molto critica, soprattutto riguardo il notevole abusivismo presente in queste forme di ospitalità turistica. Per esempio, su uno dei tanti portali turistici risultano 5.300 strutture ricettive a Roma, ma in realtà quelle autorizzate – tra alberghi e bed and breakfast – non sono più di 3mila, quindi la percentuale presunta di abusivismo è del 25%. Abusivismo non vuol dire solo evasione fiscale e mancati introiti per i Comuni, ma anche assenza di controllo sul fronte della sicurezza. In vista del prossimo Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco, che inizierà l’8 dicembre, le strutture illegali diventano un problema di ordine pubblico, oltre che di decoro e mancati incassi anche per il Campidoglio che perderebbe gli introiti della tassa di soggiorno. Nell’Anno Santo 2015-2016 si prevede un forte flusso di viaggiatori: durante l’ultimo – nel 2001 – l’aumento fu del 18% grazie all’onda lunga dell’evento. Le registrazioni dei check-in, e le conseguenti comunicazioni presso la Questura, sono vitali in una fase storico-politica di tensioni terroristiche come quella attuale. Il Comune ha annunciato da tempo controlli per verificare la correttezza dell’applicazione della legge su b&b (bed and breakfast ), cav (casevacanze), case per ferie e affittacamere. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/B-e-B-regolari-e-non-urgono-i-controlli-f8c04cd5-30d0-48a5-9874-40021675de11.html